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Vulnerability Assessment: Analisi Vulnerabilità in Rete

5 min.

Il primo passo per proteggere la tua azienda

Il Vulnerability Assessment (VA) è una procedura tecnica che consente di individuare le debolezze presenti in sistemi, reti e applicazioni. L’obiettivo è chiaro: rilevare tempestivamente le vulnerabilità prima che possano essere sfruttate da un attaccante. In questo articolo analizziamo cosa comporta eseguire un VA, quali strumenti utilizzare, e perché è una pratica fondamentale anche per realtà di piccole e medie dimensioni.

 

    Cos’è un Vulnerability Assessment?

    Il Vulnerability Assessment è un processo strutturato che ha lo scopo di individuare e analizzare le debolezze presenti all’interno di infrastrutture digitali: server, reti, dispositivi, sistemi operativi, applicazioni web o software aziendali. Si tratta di un’operazione di tipo diagnostico che permette di comprendere quanto un sistema sia esposto a minacce conosciute e sfruttabili.

    Le vulnerabilità possono derivare da fattori molto diversi tra loro:

    • Software non aggiornati o con patch mancanti
    • Configurazioni errate (ad esempio accessi anonimi attivi, porte esposte non necessarie, directory indexing)
    • Password deboli o predefinite
    • Permessi eccessivi su file e directory
    • Servizi non monitorati o non più necessari ma attivi

    A differenza di un penetration test (che simula un attacco), il VA ha un approccio più ampio e sistematico, volto a mappare l’intero perimetro informatico per identificare tutti i punti deboli noti, anche quelli che al momento non sono direttamente sfruttati.

     

    Come vengono classificate le vulnerabilità?

    Per stabilire quanto una vulnerabilità sia pericolosa, si utilizza uno standard internazionale noto come CVSS – Common Vulnerability Scoring System, che assegna un punteggio da 0 a 10 in base a vari fattori (complessità dell’attacco, impatto su riservatezza, integrità, disponibilità, ecc.). Le vulnerabilità vengono così classificate:

    • Critiche: 9.0 – 10.0
      (esecuzione di codice da remoto, escalation di privilegi, accesso amministrativo non autorizzato)
    • Alte: 7.0 – 8.9
      (accesso a dati sensibili, Denial of Service parziale)
    • Moderate: 4.0 – 6.9
      (informazioni parziali esposte, vulnerabilità sfruttabili solo in condizioni specifiche)
    • Basse: 0.1 – 3.9
      (difficile da sfruttare o impatto marginale)
    • Informative: 0.0
      (assenza di vulnerabilità, segnalazioni generiche non critiche)

    Un altro strumento fondamentale nella gestione del rischio è il CVE – Common Vulnerabilities and Exposures, un catalogo pubblico in cui ogni vulnerabilità conosciuta viene registrata con un identificatore univoco (es. CVE-2023-12345), descritta nel dettaglio e resa accessibile per la consultazione e la mitigazione.

    L’uso combinato di CVE e CVSS consente alle aziende di avere non solo l’elenco delle vulnerabilità presenti nei propri sistemi, ma anche una prioritizzazione basata sul rischio, indispensabile per pianificare le attività di correzione.

     

    Perché eseguire un Vulnerability Assessment?

    Un Vulnerability Assessment (VA) consente di identificare le vulnerabilità prima che possano essere sfruttate da attaccanti. È uno strumento essenziale di prevenzione, che permette di correggere le debolezze di un sistema prima che si traducano in violazioni reali. Le minacce informatiche non aspettano: più tempo una vulnerabilità resta aperta, maggiori sono le probabilità che venga scoperta e utilizzata per compromettere dati o sistemi.

    Condurre regolarmente un VA significa:

    • Ridurre il rischio di data breach, ovvero la perdita o la sottrazione di informazioni sensibili (dati personali, credenziali, documenti riservati).
    • Evitare costi elevati legati alla gestione di emergenze, al fermo operativo o alla bonifica umdvccke-incidente.
    • Proteggere la reputazione dell’azienda, evitando danni d’immagine e perdita di fiducia da parte di clienti, fornitori e stakeholder.
    • Rispettare gli obblighi normativi, tra cui:
      • GDPR (protezione dei dati personali)
      • ISO/IEC 27001 (sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni)
      • PCI-DSS (protezione dei dati delle carte di pagamento)
      • Direttiva NIS2, che impone alle aziende strategiche e alle infrastrutture critiche un approccio proattivo alla sicurezza informatica.

    Oggi, anche molte assicurazioni cyber richiedono che venga effettuato un VA periodico come condizione per attivare o mantenere una polizza. In mancanza di questa attività, il rischio è che una copertura assicurativa venga ridotta, sospesa o addirittura rifiutata in caso di sinistro.

     

    Perché è fondamentale anche per le PMI?

    C’è un falso mito secondo cui solo le grandi aziende sarebbero un obiettivo interessante per gli hacker. In realtà, le PMI sono tra i bersagli preferiti, proprio perché spesso meno strutturate, con difese più deboli e personale non formato sui rischi digitali.

    Un attacco riuscito può mettere in ginocchio un piccolo business. Per questo, il VA è particolarmente importante anche per le imprese con risorse limitate:

    • Previene attacchi mirati o automatici che colpiscono portali e-commerce, software gestionali o reti aziendali.
    • Aumenta la credibilità dell’azienda verso clienti e partner commerciali, dimostrando attenzione alla sicurezza e alla protezione dei dati.
    • Semplifica l’adeguamento normativo, riducendo i rischi di sanzioni amministrative o contrattuali.

    Un Vulnerability Assessment, quindi, non è un costo: è un investimento che consente alle PMI di crescere in modo sicuro, proteggendo il proprio patrimonio digitale con strumenti professionali ma accessibili.

     

    Come funziona un Vulnerability Assessment

    Un VA si sviluppa generalmente in quattro fasi:

    1. Scansione dell’infrastruttura IT (server, siti web, applicazioni)
    2. Identificazione delle vulnerabilità tramite database aggiornati (CVE)
    3. Valutazione del rischio con punteggi CVSS
    4. Report dettagliato con raccomandazioni e piano d’azione

    Il processo può essere svolto internamente o affidato a provider esterni specializzati, spesso dotati di strumenti più avanzati e aggiornati.

     

    Vulnerability Assessment e Penetration Test: cosa cambia davvero?

    È comune che Vulnerability Assessment (VA) e Penetration Test vengano confusi o considerati equivalenti, ma in realtà sono due attività ben distinte, complementari, e ciascuna risponde a obiettivi specifici nella strategia di sicurezza informatica.

    Il Vulnerability Assessment ha lo scopo di identificare le vulnerabilità presenti nei sistemi informatici. Si tratta di un processo automatizzato, eseguito con strumenti di scansione che confrontano i dispositivi e le applicazioni con database aggiornati di minacce note. È un’attività ricorrente, utile per mantenere una panoramica aggiornata dello stato di sicurezza della rete. Non comporta rischi operativi, perché si limita all’analisi, senza tentare exploit.

    Il Penetration Test, invece, è una simulazione controllata di un attacco informatico reale. Viene eseguito manualmente o in modo assistito da strumenti, da specialisti chiamati ethical hacker, che tentano attivamente di violare i sistemi. Serve per testare l’efficacia delle difese in condizioni realistiche. Si svolge in modo occasionale, ad esempio dopo cambiamenti infrastrutturali o per verificare la tenuta della sicurezza. A differenza del VA, può comportare un minimo rischio per l’operatività, motivo per cui viene eseguito con estrema cautela e in ambienti controllati.

    In sintesi:

    • Il VA mappa le vulnerabilità note.
    • Il Penetration Test verifica se e come possono essere sfruttate.

    Entrambi sono strumenti fondamentali per conoscere e migliorare la propria postura di sicurezza. Idealmente, dovrebbero essere utilizzati in combinazione: il VA come attività periodica e il Pen Test come verifica puntuale in scenari critici.

     

    Quando eseguire un VA?

    Un Vulnerability Assessment dovrebbe essere eseguito:

    • Almeno una volta all’anno
    • Dopo modifiche infrastrutturali o aggiornamenti
    • In modo trimestrale per settori sensibili (finanza, sanità, e-commerce)
    • Prima di ogni audit di sicurezza o rilascio di servizi

    Una pianificazione regolare consente di intercettare problemi prima che diventino gravi.

     

    Strumenti consigliati per il VA

    Ecco alcuni strumenti diffusi e affidabili:

    • Nessus: scanner di vulnerabilità tra i più completi
    • OpenVAS: soluzione open-source stabile e aggiornata
    • Qualys: piattaforma cloud con report avanzati

    Oppure puoi iniziare subito con il nostro Security Checker gratuito:

    Avvia test di sicurezza SWS online

    In pochi minuti otterrai un’analisi preliminare della sicurezza del tuo sito web.

     

    Quali vulnerabilità può rilevare un Vulnerability Assessment?

    Uno degli aspetti più utili del Vulnerability Assessment è la capacità di mettere in luce problemi nascosti o sottovalutati che espongono l’organizzazione a rischi concreti. Molte minacce informatiche non derivano da attacchi sofisticati, ma da errori comuni e facilmente evitabili.

    Ecco alcune delle vulnerabilità più frequenti che un VA è in grado di individuare:

    • Porte di rete aperte non necessarie: ogni porta rappresenta un potenziale punto di accesso. Se non serve, meglio chiuderla.
    • Software non aggiornati: versioni vecchie di sistemi operativi, browser o applicazioni spesso contengono falle già conosciute e documentate.
    • Configurazioni errate: permessi troppo permissivi, directory accessibili dall’esterno o mancanza di restrizioni possono compromettere l’intero sistema.
    • Password deboli o utenti di default: combinazioni facili da indovinare o credenziali predefinite lasciate attive facilitano gli attacchi automatici.
    • CMS, plugin o estensioni non aggiornate: piattaforme come WordPress, Joomla o Magento vanno tenute sempre aggiornate, poiché molti attacchi partono proprio da plugin vulnerabili.

    Questi elementi, spesso considerati dettagli tecnici trascurabili, rappresentano invece la principale via d’ingresso per gli attacchi informatici, specialmente nelle PMI. Individuarli e risolverli significa chiudere la porta in faccia a molti attaccanti prima ancora che possano tentare di entrare.

     

    Il valore del VA nei vari contesti aziendali

    • Per le PMI: protegge dati, migliora l’affidabilità aziendale
    • Per i grandi gruppi: supporta la governance della sicurezza IT
    • Per le PA e settori regolamentati: facilita l’adeguamento alle normative

    Investire in un VA significa aumentare la resilienza informatica.

     

    Cosa fare dopo un Vulnerability Assessment

    Una volta ottenuto il report, è essenziale passare subito all’azione. Priorità alle vulnerabilità critiche, aggiornamenti e patch, correzione delle configurazioni errate e revisione delle policy di accesso. Infine, ripeti il VA per verificare l’efficacia degli interventi. Deve diventare un’attività ricorrente nella tua strategia di sicurezza.

     

    Rafforza la tua sicurezza, un controllo alla volta

    Il Vulnerability Assessment è la base per una strategia di sicurezza efficace. Non è costoso, non è complicato, ma è essenziale.

    Un piccolo test può fare la differenza tra un sistema sicuro e uno vulnerabile, se ancora non lo hai fatto utilizza il nostro strumento gratuito e online per la verifica delle vulnerabilità del tuo sito web.

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