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European Accessibility Act 2025: cosa cambia

European Accessibility Act 2025: cosa cambia per l’accessibilità digitale in Europa

5 min.

Sono già passati quattro mesi da quando l’European Accessibility Act (EAA) è entrato ufficialmente in vigore.
Si tratta della Direttiva (UE) 2019/882, che introduce nuovi obblighi di accessibilità digitale per prodotti e servizi in tutta l’Unione Europea.

Dal 28 giugno 2025, siti web, app, dispositivi elettronici e piattaforme digitali devono essere progettati e gestiti in modo da risultare utilizzabili da tutte le persone, comprese quelle con disabilità.

È un momento storico: per la prima volta, l’accessibilità diventa un requisito legale, non più solo una buona pratica.
L’obiettivo dell’EAA è semplice ma ambizioso, trasformare la tecnologia in uno strumento di inclusione, non in una barriera.

Cos'é EAA e perché rappresenta un cambio di paradigma

Cos’è l’EAA e perché rappresenta un cambio di paradigma

L’European Accessibility Act si basa sul principio del “design universale” (o design for all): significa pensare a tutti gli utenti fin dall’inizio, invece di creare soluzioni separate o correttive in un secondo momento.

Come spiega il centro europeo AccessibleEU, la direttiva rende l’accessibilità “parte integrante del ciclo di vita dei prodotti e dei servizi digitali”.
In altre parole, non si tratta più di un aspetto tecnico da sistemare alla fine di un progetto, ma di un elemento di qualità, innovazione e responsabilità sociale.

Normativa EAA: i settori coinvolti

I settori coinvolti

L’EAA riguarda una vasta gamma di prodotti e servizi, sia pubblici che privati. Tra i principali ambiti troviamo:

  • siti web e app mobili di aziende ed enti pubblici;
  • piattaforme di e-commerce e marketplace;
  • servizi bancari online, ATM e terminali di pagamento;
  • e-book, software di lettura e dispositivi elettronici come smartphone, smart TV e computer;
  • servizi di trasporto pubblico, comprese biglietterie automatiche e app di viaggio.

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In ciascuno di questi settori devono essere rispettati i requisiti minimi di accessibilità definiti dagli standard tecnici EN 301 549 e dalle Linee guida WCAG 2.1 e 2.2, che rappresentano i riferimenti internazionali per rendere i contenuti digitali realmente fruibili da tutti.

Accessibilità EAA, recepimento in Italia cosa prevede

Il recepimento in Italia: cosa prevede il D.Lgs. 82/2022

L’Italia ha recepito la direttiva europea con il Decreto Legislativo 27 maggio 2022, n. 82, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto stabilisce che:

  • l’obbligo di conformità scatterà ufficialmente dal 28 giugno 2025;
  • AgID e MIMIT saranno gli enti preposti ai controlli e alla vigilanza;
  • in caso di inadempienza sono previste sanzioni fino a 40.000 euro;
  • le microimprese che offrono servizi digitali sono parzialmente esentate, ma possono aderire volontariamente.

Per i prodotti già presenti sul mercato prima dell’entrata in vigore, è previsto un periodo di transizione fino al 28 giugno 2030, così da permettere un adeguamento graduale.

EAA, i primi mesi di applicazione e verifiche

I primi mesi di applicazione: verifiche, formazione e nuove competenze

Nei primi mesi dopo l’entrata in vigore, molte organizzazioni — pubbliche e private — hanno avviato audit di accessibilità e verifiche di conformità sui propri siti web e applicazioni.
Le realtà più strutturate stanno investendo in formazione interna, aggiornamento dei processi di sviluppo e test di accessibilità (automatici e manuali) inseriti nei cicli di rilascio del software.

Adeguarsi all’EAA non è solo un modo per evitare sanzioni: è un vero investimento sulla qualità.
Un sito o un’app accessibili migliorano l’esperienza di tutti gli utenti, rafforzano la reputazione del brand e persino la SEO, perché accessibilità e performance web vanno spesso di pari passo.

Accessibilità, come prepararsi con quattro passi chiave

Come prepararsi: i quattro passi chiave

  1. Audit di accessibilità – Analizza siti, app e piattaforme per individuare eventuali barriere tecniche o di contenuto.
  2. Roadmap di miglioramento – Pianifica gli interventi, integrando accessibilità e UX nel ciclo di sviluppo.
  3. Formazione dei team – Aggiorna designer, developer e content manager sugli standard EN 301 549 e WCAG.
  4. Monitoraggio continuo – Verifica la conformità a ogni rilascio o aggiornamento per mantenere la qualità nel tempo.

Come ricorda AccessibleEU, l’EAA segna “una nuova era per l’inclusione digitale in Europa”.
L’accessibilità non è più solo un requisito tecnico: è diventata un valore competitivo e culturale, un segno distintivo delle organizzazioni più attente alla responsabilità sociale e alla sostenibilità digitale.

 

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Fonti:

Testo ufficiale della Direttiva (UE) 2019/882 (European Accessibility Act) su EUR-Lex

Decreto Legislativo 27 maggio 2022, n. 82 (Gazzetta Ufficiale)

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